
Questo articolo contiene rassegna stampa su: Decreto flussi: Als Mcl, “bene nuovo Dpcm. Immigrazione lavorativa è risorsa per l’Italia”
VITA
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IL SOLIDALE
ANSA
ROMA, 02 LUG – L’Associazione Lavoratori Stranieri del Movimento Cristiano Lavoratori accoglie con favore il nuovo Dpcm approvato dal Consiglio dei Ministri, che autorizza l’ingresso in Italia di 497.550 lavoratori stranieri per il triennio 2026-2028, “un numero in ulteriore crescita rispetto ai 450.000 ingressi già programmati per il triennio 2023-2025. Si tratta, complessivamente, di quasi un milione di lavoratori stranieri in sei anni: un dato storico che, per Als Mcl, non rappresenta una minaccia per il Paese, ma una risorsa indispensabile per le imprese e per l’economia italiana”.
“Valutiamo con favore – dichiara Alfonso Luzzi, presidente generale Mcl – l’introduzione del principio della ripartizione territoriale delle quote, in ambito provinciale, che sarà affidata al Ministero del Lavoro entro dieci giorni dal decorso dei termini di presentazione delle istanze. Positiva appare anche la presa di coscienza da parte del Governo sulla necessità di superare il meccanismo del click day, seppur con un percorso di gradualità rispetto al quale è forse richiesto maggiore coraggio. Infatti, il click day, vincola gli ingressi a una finestra temporale molto limitata, trasformando la procedura in una vera e propria corsa al click, penalizzando lavoratori e imprese meritevoli. È tempo di un cambio di passo deciso, poiché l’ingresso dei lavoratori stranieri non può più essere regolato da logiche impersonali, ma deve basarsi su criteri di merito, qualità delle candidature e reale rispondenza ai bisogni del tessuto produttivo”.
Il presidente Als Mcl, Paolo Ragusa, dichiara: “E’ fondamentale sottolineare come, ad oggi, nel nostro Paese la formazione professionale e civico-linguistica dei lavoratori stranieri sia affidata quasi esclusivamente all’iniziativa delle singole organizzazioni private. È necessario ricondurre queste attività a una logica di sistema, attraverso un investimento strutturale che attivi anche risorse pubbliche. A tal fine, si propone l’istituzione di una cabina di regia nazionale che metta in campo un pensiero strategico sui ‘corridoi lavorativi’, capace di coordinare in modo efficace formazione, inserimento e sviluppo professionale dei lavoratori stranieri”. (ANSA).