
“È stata pubblicata l’indagine nazionale condotta da ANCI e dalla sua fondazione CITTALIA, rivolta ai Comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti, per conoscere l’impegno degli enti locali nella costruzione e realizzazione di “Servizi e strumenti di governance dei Comuni per sostenere le vittime di sfruttamento lavorativo”.
L’indagine è stata realizzata nell’ambito del progetto INCAS – Piano d’Azione a supporto degli enti locali nell’ambito dei processi di Inclusione dei cittadini stranieri e degli interventi di Contrasto allo Sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione politiche migratorie. Sintesi indagine
Dei 737 Comuni come popolazione superiore a 15mila abitanti, hanno risposto 603, pari all’82% dei comuni target.
Il rapporto restituisce la fotografia dello stato dell’arte del fenomeno, mostrando il carattere multidimensionale e trasversale a diversi settori lavorativi: dalla ristorazione al turismo, dall’agricoltura alla cura della persona, dalla logistica al food delivery.
Molteplici gli interventi dei Comuni. Nello specifico della tipologia di interventi, considerato il campione dei Comuni che hanno dichiarato di aver svolto azioni, risulta che il 49,2% di essi ha attivato o realizzato servizi specifici, il 46,6% strumenti di governance e il 72,9% progetti contro lo sfruttamento lavorativo.
Il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, delegato Anci all’Immigrazione e Politiche per l’integrazione ha così commentato la pubblicazione dell’indagine: “i Comuni italiani svolgono una funzione essenziale nel contrastare un fenomeno che risulta diffuso in maniera pervasiva sul territorio nazionale, come confermato dal fatto che l’ampia maggioranza degli Enti locali rispondenti segnali la presenza di settori lavorativi ad alto rischio di sfruttamento lavorativo sul proprio territorio” .
“Vedere e valorizzare l’apporto possibile dei Comuni nella lotta al caporalato è esattamente ciò che abbiamo voluto fare, trovando nel Ministero del Lavoro e delle politiche sociali la consapevolezza che l’impresa è ardua e complessa e non può dunque fare a meno del contributo di nessuno. Di questa visione e lungimiranza, non possiamo che ringraziarlo” ha concluso il delegato Anci.