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20 Mag 2025 | news

Lโ€™ultima testimonianza รจ stata quella di unย bracciante di 32 anni di origine pakistana,ย che alla fine tra qualche ยซnon ricordo beneยป e ยซmi sembra che…ยป ha confermato tutto quanto riferito ai carabinieri e messo a verbale poco dopo il blitz nei campi compiuto nellโ€™estateย del 2019 a Ostiglia.

Lavoro no stop

E cioรจ che non lavorava sei ore al giorno da lunedรฌ al venerdรฌ, ma quasi dodici ore, dalle 5-6 di mattina alle 5 del pomeriggio, dal lunedรฌ al sabato in cambio di 5 euro allโ€™ora. E che alla fine del mese il datore di lavoro gli chiedeva pure 120 euro per lโ€™affitto e il pagamento degli alimenti che gli venivano distribuiti a pranzo e cena. Ultimo atto con la chiusura dellโ€™istruttoria questa mattina, martedรฌ 20 maggio, al processo che vede sul banco degli imputati tre pakistani, il titolare della ditta che dava lavoro ai braccianti e due suoi dipendenti. Tutti e tre sono accusati di caporalato, in pratica sfruttamento del lavoro. Una sessantina i lavoratori che nei campi di Ostiglia raccoglievano verdura per conto di unโ€™azienda agricola dedica alla coltura del radicchio.

Parte civile 

Tre di loro si sono costituiti parte civile al processo assistiti dallโ€™avvocato Annalisa Finocchiaro del Foro di Mantova, che cercherร  di dimostrare che orari e carico di lavoro a cui erano sottoposti i braccianti era inquadrabile come sfruttamento e caporalato. E alla luce di questo particolare il giudice Gilberto Casari e il Pm Lidia Anghinoni in piรน occasioni hanno chiesto allโ€™ultimo teste in che modo e chi impartiva gli ordini ai lavoratori. Il bracciante ha indicato chi dava gli ordini e chi lo veniva al prendere al mattino per portarlo al lavoro. Chi lo pagava e chi invece lavorava e allo stesso tempo aveva un ruolo di secondo piano nella gerarchia aziendale. Lโ€™azienda agricola era stata controllata durante un blitz dei carabinieri nellโ€™ambito dei servizi contro il lavoro nero e il caporalato a Ostiglia, in localitร  Comuna Bellis.

Il blitz dei carabinieri

Lโ€™operazione si era conclusa con cinque arresti: in carcere erano finiti tre immigrati pakistani e un marocchino accusati di essere i caporali, cioรจ di gestire i braccianti, e il proprietario del fondo agricolo e committente del lavoro, un 72enne del luogo.ย A processo sono comparsi davanti al giudice i tre pakistani – il titolare della societร  – e due dipendenti, che nelle precedenti udienze hanno ascoltato senza fiatare le testimonianze, a volte confuse, a volte omertose, a volte invece molto precise, rese con la mediazione di un interprete, dalla sfilata degli ex braccianti.ย Tutti i lavoratori erano risultati in regola con il permesso di soggiorno. Ma i problemi cโ€™erano comunque: gli operai hanno ammesso infatti di aver percepito una paga di appena cinque euro allโ€™ora.ย Il processo รจ stato rinviato al 30 settembre.ย 

https://www.gazzettadimantova.it/territorio-mantovano/caporalato-pakistano-braccianti-ostiglia-mantova-1.12686211