CAPORALATO: NASCE L’OSSERVATORIO NAZIONALE DI ALS MCL CON LO SLOGAN “NON COLTIVIAMO L’ILLEGALITÀ”

23 Ott 2024 | blog, Eventi

“I dati diffusi di recente dall’Arma dei Carabinieri testimoniano che nel nostro Paese oltre il 50% delle aziende controllate sono risultate irregolari per quanto riguarda il lavoro e l’intermediazione. Su 4960 posizioni lavorative valutate il 25% sono risultate non regolari di cui il 27% addirittura in nero. Sono numeri che testimoniano un malessere ed una pratica illegale diffusa che dobbiamo contrastare soprattutto con la conoscenza, la comunicazione e il controllo.

Per questo abbiamo deciso di dare vita all’Osservatorio nazionale A.L.S. MCL sullo sfruttamento lavorativo, il caporalato e l’intermediazione illecita”. E’ quanto dichiara PAOLO RAGUSA, presidente dell’Associazione Lavoratori Stranieri MCL (ALS-MCL) a margine dell’incontro avvenuto questa mattina con Mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes. La delegazione era composta anche da Maria Rosaria Pilla, Vice presidente MCL (Movimento Cristiano Lavoratori), Maria Pangaro, Segretario ALS MCL, Katia Serena, Amministratore ALS MCL, avv. Paola Cosentino, coordinatrice dell’osservatorio.

“Non vogliamo sostituirci alle Forze dell’Ordine, ma siamo convinti – aggiunge RAGUSA – che la società civile debba fare la propria parte per contrastare questa vera e propria piaga sociale che addirittura rende vittime dello sfruttamento lavorativo anche i minori”.

“La nostra forza – continua – parte anche dal fatto che siamo presenti su tutti i territori regionali e questo ci permette di essere vicini ai lavoratori in maniera capillare con il duplice obiettivo di offrire un quadro esaustivo di un fenomeno che definiamo criminale e dall’altra parte quello di tutelare e sostenere i lavoratori migranti. Non coltiviamo l’illegalità» è lo slogan che abbiamo scelto – spiega RAGUSA – per contribuire a cambiare una diffusa mentalità che vede nei lavoratori stranieri delle vittima da sacrificare e non donne e uomini da tutelare e da avviare ad una giusta integrazione nel nostro Paese”.